Un mese a Valencia: tra avventure in moto, tradizioni e paella

Era dicembre, il cuore dell'inverno, quando io e Claudio siamo partiti all’alba, sfidando il freddo e il nevischio per un viaggio che sembrava quasi una follia. La destinazione, però, prometteva calore e avventura: Valencia, una città che avevo immaginato vivace, accogliente e luminosa. Arrivarci dopo un viaggio lungo e impegnativo in moto è stato un sollievo immenso. Appena messo piede in città, ci siamo sentiti accolti dal suo clima mite, dalle facciate color ocra dei palazzi e dall’energia delle persone che popolavano le strade.

Abbiamo affittato una casa in una posizione strategica, vicino al cuore della città, ma abbastanza appartata da regalarci momenti di pace. Ogni mattina, aprivamo le finestre sul quartiere e respiravamo un'aria che sapeva di mare e arance, sentendo il richiamo della città che ci aspettava per essere esplorata. Passeggiare tra le strette vie del centro storico, fermarsi nelle piazze per osservare la vita intorno a noi, scoprire un piccolo caffè o un negozio artigianale nascosto: ogni giorno a Valencia si trasformava in un’avventura.

Il mare d’inverno e l’atmosfera unica di Capodanno

A Natale, mentre molti festeggiavano al caldo delle case, abbiamo deciso di trascorrere la giornata in modo del tutto diverso: sulla spiaggia di Malvarrosa. Il contrasto tra il clima invernale e il calore del sole che accarezzava la sabbia dorata era quasi surreale. Non eravamo soli: gruppi di amici, famiglie e coppie passeggiavano lungo il litorale, creando un'atmosfera di condivisione e leggerezza. C’era una bellezza semplice e autentica in quel momento, una di quelle esperienze che ti restano nel cuore.

Poi è arrivata la notte di Capodanno, e la città ha cambiato volto. Valencia si è illuminata, trasformandosi in un unico grande palcoscenico di festa. Dopo una cena semplice a casa, abbiamo deciso di immergerci nell’atmosfera di Plaza del Ayuntamiento, il cuore pulsante delle celebrazioni. La piazza era un’esplosione di vita, tra luci, musica e risate. Ci siamo uniti alla tradizione dei 12 chicchi d’uva, uno per ogni rintocco della mezzanotte, circondati da persone che, come noi, vivevano quel momento con un misto di euforia e speranza. Quando i fuochi d’artificio hanno iniziato a illuminare il cielo, ho sentito una connessione speciale con la città e con le persone intorno a me.

L’esperienza culinaria e dove mangiare

E come non parlare della cucina valenciana? Ogni pasto era un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo. La paella, ovviamente, è stata la regina indiscussa. Potremmo (e forse dovrei farne un articolo a parte). Ne abbiamo provate diverse versioni, in varie parti della Spagna ma quella che si mangia a Valencia per me non ha eguali, che sia la tradizionale Valenciana o quella di mare.

Per chi vuole assaporare il meglio della cucina locale, consiglio Arroceria Maribel, il mio posto preferito nell’Albufera, oppure l’Alqueria del Pou, dove l’atmosfera familiare si combina con sapori incredibili. Se siete amanti delle tapas, fate una sosta a Central Bar, all’interno del Mercato Centrale, per un mix perfetto di tradizione e innovazione.

Cultura e luoghi da non perdere

Valencia è una città che parla di storia e modernità in ogni angolo. Uno dei luoghi che più mi ha colpito è stato il Mercado Central, un tripudio di colori e profumi, dove ogni bancarella è un invito a scoprire sapori nuovi. Lì, tra il brusio dei venditori e il fascino dell’architettura modernista, ho trovato un lato autentico della città.

Ma Valencia è anche la città della scienza e del futuro. La Città delle Arti e delle Scienze, con le sue strutture futuristiche progettate da Santiago Calatrava, mi ha lasciata senza parole. Passeggiare tra l’Hemisfèric e l’Oceanogràfic al tramonto è un’esperienza quasi surreale, un contrasto tra la calma dell’acqua e l’imponenza dell’architettura.

Shopping e souvenir autentici

Per chi, come me, ama tornare da un viaggio con qualcosa che racconti davvero il luogo visitato, Valencia offre moltissimo. Nelle viuzze del centro storico, ho scoperto botteghe artigianali che vendevano ceramiche tradizionali, come quelle di Lladró, famose in tutto il mondo. Un’altra chicca imperdibile è il negozio Crush, una bottega condivisa dove una serie di creativi espongono i loro lavori.

Se cercate qualcosa di più moderno, il quartiere Ruzafa è un paradiso per gli amanti dello shopping alternativo, con negozi di design e moda indipendente che raccontano la creatività della città.

Relax e natura

Valencia, oltre a essere una città viva e dinamica, sa anche regalarti momenti di pace. Il Jardín del Turia, un parco urbano ricavato dal letto di un fiume deviato, è il luogo perfetto per una passeggiata o un giro in bicicletta. L’energia del verde che attraversa la città è contagiosa, e ogni angolo del parco offre scorci unici.

E poi c’è il mare, con la splendida spiaggia di Malvarrosa, dove mi sono trovata a passeggiare il giorno di Natale, circondata da un’atmosfera unica. Per un’esperienza ancora più tranquilla, consiglio una visita all’Albufera, una riserva naturale a pochi chilometri dalla città, dove potrete ammirare tramonti mozzafiato e magari fare un giro in barca sulle acque calme del lago.

Conclusione

Sono passati anni da quel dicembre, ma ogni volta che penso a Valencia, sento ancora il calore del sole sulla spiaggia, il profumo di paella che invadeva le strade e l’energia che vibrava in ogni angolo della città. Valencia è un luogo che mi ha insegnato a rallentare e a vivere ogni momento con intensità, una città che sa combinare il passato e il presente, la vivacità e la calma, e che ti invita a farne parte, anche solo per un attimo.

Indietro
Indietro

A spasso per Monaco di Baviera

Avanti
Avanti

Lisbona: un compleanno tra amici e la magia della città autentica